FGAS: Nuove possibili limitazioni R32
La nuova classificazione PFAS impatta sul mercato dei gas refrigeranti
Secondo una recente ricerca condotta da 5 paesi europei, Germania, Paesi Bassi, Norvegia, Svezia e Danimarca, le sostanze PFAS sono riscontrabili in alcuni gas fluorurati utilizzati nel mondo della climatizzazione.
Tra gli HFC che i cinque paesi hanno identificato come PFAS ci sono: R32, R134a, R125, R143a e R152a.
I PFAS sono un gruppo di prodotti chimici utilizzati per produrre molti prodotti di consumo soprattutto in ambito tessile grazie alla loro capacità di rendere idrorepellenti i tessuti, ma l’esposizione a queste sostanze può essere dannosa per la salute umana.
I PFAS infatti persistono negli organismi viventi, compreso l’uomo: data la loro capacità di accumularsi negli organismi, la concentrazione di PFAS è bioamplificata man mano che si sale lungo la catena alimentare.
Questi composti sono riconosciuti a livello medico come interferenti endocrini, in grado quindi di alterare tutti i processi dell’organismo che coinvolgono gli ormoni, responsabili dello sviluppo, del comportamento, della fertilità e di altre funzioni cellulari essenziali.
I PFAS sono sostanze solubili in acqua e pertanto il rilascio in atmosfera di questi FGAS potrebbe essere responsabile, secondo questi studi, della contaminazione dell’acqua superficiale, sotterranea e potabile e del suolo.
Una volta liberati in ambiente, questi composti sono molto difficili da bonificare e proprio per questo motivo è possibile che nei prossimi anni si assista a una diversa regolamentazione di questa classe di gas fluorurati.
Oltre alla limitazione per GWP, ovvero il coefficiente che paragona il potenziale inquinante di un FGAS alle tonnellate di anidride carbonica, il futuro dei gas fluorati sarà legato anche ad aspetti al momento ignorati, come la tossicità dei componenti secondari e al rischio ambientale causato dalla loro ricaduta al suolo.
Alcune di queste LIMITAZIONI SONO GIÀ VISIBILI NELLA BOZZA DI REVISIONE DEL REGOLAMENTO FGAS AL VAGLIO DEL PARLAMENTO EUROPEO proprio in questi primi mesi del 2023.